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Santa Maria al Bagno e il suo fascino

Santa Maria al Bagno, relax e natura

La Storia di Santa Maria al Bagno

Conosciuta in passato con i nomi di Sancta Maria De Balneo Santa Maria Al Bagno è stata abitata fin dai tempi più remoti.

Sono, infatti, numerosi reperti archeologici di epoca preistorica che ne testimoniano la storia.

Cuspidi di frecce, lamelle, cocci di ceramica e altri utensili sono stati rinvenuti nella vicina “Grotta del Fico”.

Gli studiosi convergono che si sia sviluppata inizialmente come un piccolo borgo di pescatori, abitato successivamente anche dai Messapi e Romani.

Numerose tombe scavate nella roccia e scoperte sulle alture appena fuori il centro abitato sono riferibili al periodo messapico .

L’arrivo dei Romani

Nel 272 a.C. Santa Maria al Bagno, come tutto il Salento,  fu assorbita sotto il controllo dei Romani che qui realizzarono il porto “Emporium Nauna” e le vasche per i bagni per gli edifici termali .

Nel XII secolo Santa Maria a Bagno fu scelta come dimora dei Cavalieri Teutonici

Per rendere onore a tale scelta l’ordine dei cavalieri costituì un’abbazia e un grande monastero.

Per questo motivo la cittadina fu, anche, un luogo di sosta e preghiera per i pellegrini provenienti dalle crociate.

Il declino

Nel medioevo, i pirati e Saraceni la fecero vittima di attacchi e saccheggi tanto che venne progressivamente abbandonata.

I Saraceni, incuranti di bellezza e storia,  distrussero gli edifici, la chiesa, gli impianti termali e le vasche.

Seguirono i Veneziani che dopo la caduta di Gallipoli nel 1484, infierirono sulla città.

Gli abitanti superstiti si rifugiarono nei paesi dell’entroterra

Nel XVI secolo, Carlo V costruì la torre del Fiume di Galatena, per difendere le sorgenti di acqua dolce presenti a Santa Maria, fonte di approvvigionamento per i pirati, nell’ambito del programma di difesa delle coste.

Seguirono secoli di completo abbandono. Solo all’inizio del secolo scorso, infatti,  a poche centinaia di metri dal mare, cominciarono a sorgere splendide residenze signorili, che tuttavia erano utilizzate principalmente come residenze estive.

La vera e propria ricostruzione inizia sul finire del XIX secolo ad opera di alcuni cittadini dalla vicina Galatone, che decisero di attrezzarla a località balneare e di villeggiatura.

Presidio di cività e accoglienza

Tra il 1943 e il 1947, l’esercito Alleato ospita a Santa Maria al Bagno e nei suoi paraggi oltre centomila Ebrei scampati ai campi di sterminio nazisti e in viaggio verso il nascente Stato di Israele.

Qui alcuni edifici furono “convertiti” alle nuove esigenze.

In una casa nella piazzetta fu ospitata la Sinagoga e nella masseria “Mondonuovo” venne realizzato il kibbutz “Elia”.

Tra i numerosi ospiti figuravano anche i nomi di Ben Gurion, Moshe Dayan, Dov Shilansky e Golda Meir.

Per l’ospitalità dimostrata, il 27 gennaio 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città di Nardò, la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

A testimonianza di quel periodo restano tre murales realizzati da alcuni deportati ed in particolar modo da Zivi Miller.

La storia recente ha dato spunto alla realizzazione del Museo della Memoria e dell’Accoglienza,  inaugurato il 14 gennaio 2009.

Qui  oltre ai murales si trova tutto il materiale storico concernente il periodo proveniente dall’archivio storico dell’APME – Associazione Pro Murales Ebrici di Santa Maria al Bagno e dal Comune di Nardò, con annessa biblioteca, emeroteca e documentazione visiva e multimediale.

Negli ultimi anni il centro è abitato stabilmente anche nel periodo invernale. (fonte wikipedia)

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